Dopo 6 anni dalla sua nascita, risalente a gennaio 2018, l’incentivo “Resto al Sud”, che ha aiutato tantissimi giovani del Sud Italia a realizzare il loro progetto imprenditoriale, si appresta a subire alcune modifiche.
Il Decreto coesione del 01/05/2024 ha, infatti, introdotto la misura “RESTO AL SUD 2.0”, finalizzata a
promuovere la creazione di nuove attività nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise,
Puglia, Sardegna e Sicilia, oltre che nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici
del 2009 e del 2016.
RESTO AL SUD 2.0 ricalca le orme della storica misura “Resto al Sud“ che, come detto, tra tutte le misure di finanza agevolata è stata quella che più di ogni altra ha efficacemente contribuito a contrastare la
disoccupazione giovanile nelle aree di intervento, dando la possibilità a tantissimi giovani di valorizzare le
proprie competenze e diventare imprenditori nella loro terra d’origine.
I NUMERI DI RESTO AL SUD
Gli obiettivi raggiunti dalla misura “Resto al Sud” a sei anni dalla sua nascita sono davvero eloquenti, e
danno l’idea del contributo concreto che questo bando ha dato allo sviluppo imprenditoriale del Sud:
17.429 progetti finanziati, 881 milioni di euro di agevolazioni concesse e 61.283 posti di lavoro creati,
mentre gli investimenti attivati sono complessivamente pari a quasi un miliardo di euro.
Il profilo imprenditoriale che emerge dai dati vede prevalere al 63% il genere maschile, che per oltre il 50% è under 35 e in possesso del diploma di licenza superiore (63%).
La regione più attiva in termini di domande approvate è la Campania con 7.042 imprese finanziate, a cui
segue la Sicilia con 2.192, mentre la Calabria chiude il podio con 1.960 aziende finanziate.
La tipologia delle iniziative finanziate spazia dal quasi 50% per le attività turistiche culturali al 23% per le
attività manufatturiere e il 20% per quelle che riguardano i servizi alla persona.
I REQUISITI DI ACCESSO AL NUOVO INCENTIVO “RESTO AL SUD 2.0”
L’incentivo “RESTO AL SUD 2.0” offre nuove e imperdibili opportunità di finanziamento per i giovani
aspiranti imprenditori e liberi professionisti residenti nelle regioni del Sud Italia e nelle aree colpite dai
recenti eventi sismici.
Potranno beneficiare dei finanziamenti previsti da questa nuova misura i giovani sotto i 35 anni che
rientrano in una delle seguenti categorie:
a) Situazioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione definite dal Piano nazionale Giovani,
donne e lavoro 2021-2027.
b) Inoccupati, inattivi e disoccupati.
c) Disoccupati che partecipano al programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL) che intendono avviare attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero-professionale, incluse quelle che richiedono l’iscrizione ad ordini professionali, nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca, acquacoltura, turismo, commercio e attività libero professionali.
Le attività possono essere avviate individualmente, con partita IVA per imprese individuali o professioni
libere, oppure collettivamente tramite società di persone, a responsabilità limitata, cooperative o tra
professionisti.
LE AGEVOLAZIONI PREVISTE DA “RESTO AL SUD 2.0”
Le agevolazioni concesse dalla misura “RESTO AL SUD 2.0” sono finalizzate a facilitare la creazione di nuove imprese nelle regioni del Mezzogiorno, inclusi i territori colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.
Questo incentivo offre ai giovani aspiranti imprenditori e professionisti un significativo sostegno finanziario sotto forma di voucher per l’acquisto di beni e servizi oppure contributi a fondo perduto:
a) Un voucher di avvio a fondo perduto (non soggetto a rimborso) fino a 40.000 euro (o 50.000 euro per
beni e servizi innovativi) per l’acquisto di beni, strumenti e servizi necessari per avviare le attività.
b) Un contributo a fondo perduto fino al 75% dell’investimento previsto per programmi di spesa fino a
120.000 euro.
c) Un contributo a fondo perduto fino al 70% per programmi di spesa di importo compreso tra 120.000 e
200.000 euro.
Se le iniziative sono destinate ai disoccupati iscritti al programma GOL e beneficiari di Naspi, questi possono cumulare i benefici con la Naspi solo se richiesta in unica soluzione per utilizzarla come capitale d’avvio. Le iniziative dirette ai beneficiari del supporto per la formazione e il lavoro sono compatibili con l’indennità percepita.
La dotazione finanziaria della misura “RESTO AL SUD 2.0” è fissata a 49,5 milioni di euro per il 2024 e 445,5 milioni di euro per il 2025.
COME ACCEDERE A “RESTO AL SUD 2.0”
Le specifiche modalità di accesso alla misura saranno stabilite attraverso un apposito decreto attuativo, che al momento non è stato ancora pubblicato, ma si ritiene che la misura “RESTO AL SUD 2.0” dovrebbe essere pienamente operativa entro la fine del 2024.
Successivamente alla pubblicazione del decreto attuativo, gli aspiranti beneficiari potranno presentare le
loro domande secondo le modalità previste dallo stesso.
Il processo di valutazione sarà gestito da Invitalia, e prevederà un attento esame della domanda dal punto di vista sia progettuale che documentale.
Sono proprio gli errori nella predisposizione della domanda e nella preparazione della documentazione
necessaria che precludono l’accesso ai fondi agevolati a 7 aziende su 10. Il consiglio, quindi, è di affidarsi ad un professionista esperto in finanza agevolata che possa darti un valido supporto e seguirti in tutte le fasi dell’iter previsto.
Per maggiori informazioni, contattami per prenotare una consulenza specifica con un professionista
esperto in finanza agevolata che assiste quotidianamente le aziende che vogliono accedere a bandi e
agevolazioni come RESTO AL SUD 2.0.